sabato 21 luglio 2012

I gabinetti mettono la cura in secondo piano


Un titolo strano, lo so, ma esprime bene la mia idea di guerra sulla paralisi.

Ecco una foto della toilette della stazione ferroviaria vicino al mio ufficio. Vedete quanto è lontano il corrimano sulla sinistra rispetto al water? Vedete quanto è alto il corrimano sulla destra? Beh, forse non lo sapete, ma non credo che questa toilette sia costruita in modo adeguato per una persona paraplegica.

Sedersi sul water potrebbe essere semplice, ma con i corrimano così distanti non credo che sarei in grado di abbassarmi e rimettermi i pantaloni. Anche se non è un bel posto, scommetto che non avete mai pensato a come fa una persona nelle mie condizioni ad abbassare e rimettere i pantaloni senza potersi alzare in piedi. Comunque questo è tutto un altro discorso.

Ora, prima che i miei lettori abituali si domandino per quale motivo dalla cura sono passato a parlare di gabinetti, vi spiegherò il perché.

Quando sono stato in ospedale la prima volta, ho giurato che avrei eliminato completamente problemi come questo. I miei amici mi prendevano in giro dicendo che sarei andato ogni giorno presso l’ufficio distrettuale  con foto di strade rotte o rampe di accesso inutili per le sedie a rotelle e avrei minacciato di trattenere la mia piccola parte di tasse per le aree non accessibili.

Per cui sapete cosa ho fatto per questo gabinetto e per la sua scarsa accessibilità? Niente.

Quindi adesso penserete che mi sia scoraggiato, giusto?

Beh, non è così. Ho solo deciso di lottare per qualcosa di molto più importante: una cura per la lesione spinale.

Vedete, prima di lasciare l’ospedale avevo già iniziato a scrivere su questo blog e pian piano ho iniziato a incontrare altri attivisti e ho deciso che avrei speso le mie energie per la cura.

Quindi i gabinetti e le strade inaccessibili sono irrilevanti? No, ma ci sono molte altre organizzazioni e gruppi che lottano per questo; il mio compito è quello di combattere per la cura.

Perché non fare entrambe le cose, dite?

Perché ogni volta che vedo delle organizzazioni che cercano di migliorare la qualità della vita E la ricerca di una cura, inavvertitamente finiscono con l’occuparsi soprattutto o quasi esclusivamente della qualità della vita. Vi basta guardare la Rick Hansen Foundation.

È facile cadere nella “trappola della qualità della vita”, così come la chiamo io.

Perché? Perché i risultato sono immediati. Sembra di aver ottenuto subito qualcosa. Presto si viene elogiati per il duro lavoro svolto e si migliora immediatamente la qualità della vita di molte persone.

Non sto dicendo che migliorare la qualità della vita non sia importante, sto solo dicendo che quando si cerca di fare entrambe le cose, la cura viene messa da parte.

Questa è solo la mia opinione, ma è il motivo per cui ho messo da parte il problema delle toilette. So che dopo aver fatto riparare un gabinetto, inizierei ad andare in giro con una macchina fotografica per fotografare i pezzi di cemento o di asfalto rotti. E dove andrebbe a finire il mio lavoro per la cura? Verrebbe messo da parte con tutte le altre organizzazioni che cercano di fare entrambe le cose.

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