sabato 23 ottobre 2010

CelluleStaminali&BombeAtomiche


From 23 October 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com: Italian StemCells&AtomBombs


"O Eterno, ascolta la mia preghiera, e porgi l'orecchio al mio grido; non esser sordo alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero presso a te,  - un pellegrino, come tutti i miei padri." (Salmo XXXIX)

E con questi versi tratti dai Salmi, lancio la versione italiana di StemCells&AtomBombs, www.CelluleStaminalieBombeAtomiche.blogspot.com.

La versione italiana del blog ha un posto speciale nel mio cuore perché, nonostante io viva ad Osaka, in Giappone, e sia nato a Woodstock, Ontario, in Canada, mia madre e mio padre sono entrambi italiani. In effetti l'italiano è la mia prima lingua visto che ho imparato a parlare bene l'inglese solo quando ho iniziato la scuola. L'italiano è la lingua della mia infanzia, la lingua che parlo con mia madre e che parlavo con mio padre, che è venuto a mancare quindici anni fa, la lingua che parlavo con mia nonna, con i miei zii, le mie zie e gli amici dei miei genitori.

Ma come spesso accade ai figli di immigrati, la comprensione della nostra lingua madre è limitata perché non abbiamo ricevuto un'istruzione nella lingua dei nostri genitori. Poco alla volta, man mano che l'inglese prendeva il sopravvento nella nostra mente, ci siamo allontanati un po' dai nostri genitori. Il nostro italiano non era sufficiente per esprimere ciò che volevamo dire ai nostri genitori, e l'inglese dei nostri genitori non era abbastanza buono per capire esattamente quello che volevamo dire... poiché io sono uno straniero presso a te.

Spero che grazie alla dedizione del team di traduttrici volontarie (Anna Recchia, Nicoletta Natoli e Daniela Bollini) mia madre possa leggere i miei pensieri da adulto e capirmi un po' meglio. Spero che sia contenta del figlio che ha cresciuto.

Ho parenti sparsi in tutto il mondo. Dall'Italia alla Svizzera, i fratelli di mio padre e mio padre stesso per un breve periodo prima che compisse vent'anni. Dall'Italia all'Argentina, il fratello di mio padre che è morto lì dopo poco tempo. Dall'Italia all'America per due volte e poi di nuovo in Italia, il mio bisnonno dalla parte di mia madre. Dall'Italia alla Francia e dall'Italia a Boston in America, gli zii di mia madre. E dall'Italia al Canada, mio padre a diciannove anni e mia madre intorno ai venti, insieme ai tanti cugini di mio padre che erano già lì, e, dalla parte di mia madre, tutti tranne due sorelle, più mia nonna. Probabilmente ho cugini in posti che nemmeno conosco.

E adesso io, che mi sono trasferito in Giappone dove ho due figli che sono per metà italo-canadesi e per metà giapponesi. Mia moglie scherza su dove vivranno un giorno i miei ragazzi, ma io sono irremovibile, la storia della migrazione dei Tesolat finirà con me. Non voglio che i miei figli siano pellegrini, come tutti i miei padri.

La mia più grande paura, se continuo a vivere in Giappone, è che i miei figli diventino per me quello che io devo essere diventato per i miei genitori, un figlio che non era capace di comprendere a pieno le vite e la lingua dei suoi stessi genitori. Temo che anche i miei figli diventino stranieri rispetto a me. Questa è la solitudine che devono aver provato tutti i nostri genitori e nonni immigrati, e ora è arrivato il mio turno.

Da quando sono venuto in Giappone, un Paese con pochissimi immigrati europei, sento un legame speciale verso i miei genitori e parenti che sono stati pellegrini prima di me. Ricordo le lunghe telefonate con una cara zia, e  ricordo come sia cambiato il suo modo di parlarmi quando sono partito dal Canada. Mi parlava in un modo più profondo, come se, essendo io stesso un immigrato, potessi capire molto meglio il suo cuore. Certo, non ho mai conosciuto le difficoltà economiche che ha vissuto lei e non ho dovuto lasciare il mio Paese d'origine a causa delle condizioni economiche (nonostante anch'io abbia lasciato il Canada a causa di una recessione che aveva reso difficile la ricerca di un lavoro), ma in verità non mi parlava di queste cose. Mi parlava della sensazione di solitudine che si prova ad essere uno straniero in una terra straniera, a non avere sua madre accanto a sé, e questo potevo capirlo benissimo...  O Eterno, ascolta la mia preghiera, e porgi l'orecchio al mio grido.

Simile  alla solitudine dell'immigrato è la solitudine di chi è malato, o paralizzato come nel mio caso.

Penso alla mia stessa situazione. Improvvisamente paralizzato all'età di 39 anni, con due bambini da crescere in un Paese che non è il mio. La solitudine viene a trovare anche me di tanto in tanto.

La solitudine non è onnicomprensiva. La vita non si ferma per il malato o l'immigrato. Familiari e amici si sposano, nascono bambini e vengono battezzati, i bambini crescono, vanno a scuola, trovano un lavoro, si innamorano e infine si sposano e ci rendono nonni. Ci sono davvero troppe cose belle e persone buone attorno a noi per sentirsi soli tutto il tempo.

Ma come una vecchia amica di cui ogni tanto ci dimentichiamo, la solitudine viene a farci visita.

Per quello che mi riguarda, viene a trovarmi ogni giorno quando apro gli occhi la mattina. Rimane per un po', abbastanza per farmi sapere che è ancora lì. Sono sicuro che non la vedrò così spesso in futuro.

Per gli immigrati la solitudine si fa sentire soprattutto quando c'è una morte o una malattia nel Paese d'origine. Quando di fatto viene loro strappata via un'altra delle radici che li legano al passato. Ricordo questi momenti, a casa quando ero piccolo, e ricordo quando mio padre è morto e io ero in Giappone. Posso immaginare come si sia sentita la mia famiglia quando li ho chiamati e gli ho detto che ero paralizzato.

La solitudine si fa sentire anche durante i momenti felici, nonostante tutte le facce amiche attorno a noi, l'immigrato pensa a tutti quelli che non ci sono più: una madre, un fratello, un figlio. Posso immaginare come si siano sentiti i miei genitori durante i momenti felici in Canada, perché so che la solitudine è andata a trovarli così come ha fatto visita a me quando sono nati i miei due figli, lontani dalla loro nonna in Canada.

E la solitudine viene a trovarmi anche quando vedo gli altri padri giocare con i loro figli, andare in bicicletta, correre nel parco; tutte quelle cose che io non posso fare con i miei figli adesso. Quando vedo queste cose posso sentire sulla mia spalla la mano della mia vecchia amica.

Coloro che circondano l'immigrato e il malato non possono mai cancellare completamente questa sensazione di solitudine, ma possono accrescerla, soprattutto quando la società in generale li fa sentire indesiderati e non cerca di venire incontro alle loro esigenze. E questo è l'ultima questione di cui voglio parlare oggi. La questione è rivolta a tutti gli italiani, abitanti di un posto che conosco solo attraverso le storie dei miei genitori.

Oggi leggevo sul giornale in merito all'opinione degli italiani sugli zingari in Italia (il 68% degli italiani li ritiene dei criminali) e di altri spregevoli atti di violenza contro gli zingari. Chiedo agli italiani di ricordare gli emigrati che hanno lasciato l'Italia in cerca di una vita migliore perché l'Italia non riusciva a prendersi cura di loro. In effetti, questi emigrati che hanno lasciato l'Italia l'hanno aiutata a risollevarsi dopo la guerra.

E chiedo anche a voi in Italia di dare un'occhiata ad alcune importanti parole e cifre dal Canada.

“... tra gli scioperanti la maggioranza degli stranieri, soprattutto italiani, che a quanto pare si sono preparati a ricevere l'opposizione contro le loro richieste sfoderando il coltello, l'arma nazionale del 'dago'... ”(Daily News 1906).

“Una ghenga di bambini arriva gridando da una piccola strada laterale. Sono dei mascalzoncelli piccoli e sporchi, con i capelli spettinati e i vestiti tutti strappati. Ti chiedi perché non siano a scuola”. (Margaret Bell, sulle condizioni sociali degli italiani a Toronto, 1912).

E solo per non farvi pensare che io stia scrivendo di storia antica, non più tardi del 1977 un sondaggio sull'opinione dei canadesi nei confronti degli italiani per la prima volta indicava che il 40% dei canadesi collegava gli italiani al crimine.

Una società che si rivolta contro gli stranieri che ne fanno parte presto diventerà una società che si rivolta contro gli altri membri deboli e li tratterà come un peso. Prima gli immigrati, poi gli anziani, e infine i malati, e tutto questo servirà solo ad aumentare la loro solitudine.

D'altro canto invece, una società che fa un passo avanti verso chi è solo, raggiungerà grandi risultati.

Non dalla scienza, ma da un sentimento di fratellanza; è da lì che riceverò le mie cellule staminali.

lunedì 18 ottobre 2010

Dedicato a tutto il personale dell’M.Hospital! È stata lanciata la versione giapponese


From 15 September 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com: Dedicated to all of you at M.Hospital! Japanese version launched


Sito giapponese: www.Kansaibo-Genbaku.blogspot.com

Oggi (16 Settembre 2010) è stata lanciata la versione in giapponese del blog StemCells&AtomBombs [幹細胞&原爆] all’indirizzo www.Kansaibo-Genbaku.blogspot.com e stiamo lavorando alle versioni in Russo, Italiano, Francese, Cinese, Tedesco e Rumeno.

Visto che oggi è il mio ultimo giorno di permanenza in ospedale, ritengo doveroso dedicare il mio nuovo blog a tutto il personale dell’M.Hospital che mi ha aiutato in questo ultimo anno.

A tutti voi, vorrei dire grazie dal più profondo del mio cuore. Avrei voluto dirvelo personalmente, ma se ci avessi provato, le lacrime avrebbero lavato via le parole dalla mia bocca e quindi non avreste mai sentito il mio ringraziamento.

So di avere parlato delle cellule staminali con molti di voi durante il mio ricovero in ospedale. Spero che avrete il tempo di leggere questo blog. Ci saranno regolari aggiornamenti e mi farebbe immenso piacere sapere che leggete le mie parole in modo da poter continuare le nostre conversazioni. Se vi registrate per ricevere questi aggiornamenti del sito avremo l’assoluta certezza di essere sempre in contatto.

Diffondete le informazioni in qualunque lingua possiate.
Ricordiamoci che il mondo intero non è soltanto inglese. Parli un’altra lingua? Ti piacerebbe diventare un traduttore volontario per StemCells&AtomBombs? Inviami una e-mail. È così che funziona – le persone aiutano le persone. 

domenica 17 ottobre 2010

Il G20, Martin Luther King, e la Invivo Therapeutics

From 10 September 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com: 



Martin Luther King Jr.
Quando osserviamo luomo moderno, dobbiamo affrontare il fatto che luomo moderno soffre di una forma di povertà dello spirito, che è in madornale contrasto con la sua ricchezza scientifica e tecnologica. Abbiamo imparato a volare in aria come gli uccelli, abbiamo imparato a nuotare nel mare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato a camminare sulla Terra come fratelli e sorelle.

Penso che Martin Luther King avrebbe potuto riassumere il mio intero post in cinque righe, come si può vedere dal confronto con le 300 righe che ho dovuto scrivere per esprimere lo stesso punto di vista.
In primo luogo per quanto concerne la parte relativa alla ricchezza scientifica e tecnologica.

  • La Geron Corporation avvierà delle sperimentazioni su esseri umani per le malattie del midollo spinale utilizzando cellule staminali embrionali.
  • La TCA Cellular ha avuto il via libera per delle sperimentazioni su esseri umani colpiti da malattie del midollo spinale utilizzando cellule staminali adulte; i test sono già in corso.
  • Sono in fase di avviamento le sperimentazioni su esseri umani per la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica o Morbo di Lou Gehrig) utilizzando cellule staminali neurali.
  • Le persone non vedenti stanno recuperando la vista grazie alluso di cellule staminali in Italia e in Australia.
  • Cellule staminali e Sclerosi Multipla.
  • Cellule staminali e malattie cardiache.
  • Cellule staminali e

Queste terapie e sperimentazioni possono essere trovate semplicemente digitando su un motore di ricerca il nome della malattia + cellule staminali.

L’elenco di malattie che possono essere curate utilizzando cellule staminali cresce ogni giorno. La terapia di cui vorrei parlare oggi è quella per le patologie del midollo spinale elaborata da un’azienda di nome Invivo Therapeutics (che ritiene che le cellule staminali possano non essere necessarie per curare le lesioni del midollo spinale ma che ha comunque portato avanti i test sulle cellule staminali) fondata dall’imprenditore medico Frank Reynolds.

Prima di aggiungere altro intendo affermare inequivocabilmente che mi piacerebbe molto se questa terapia funzionasse e se il signor Reynolds mi telefonasse e mi chiedesse di provarla in una delle loro sperimentazioni sugli esseri umani che sono programmate per il prossimo anno, coglierei l’occasione di corsa (non nel vero senso della parola, perché non posso!). Vi prego di comprendere che tutte le critiche che sto per fare non sono rivolte né al signor Reynolds né alla sua azienda.

Non mi addentrerò negli aspetti scientifici che sono alla base di questa cura perché avete la possibilità di leggerli autonomamente ma vorrei sottolineare due elementi veramente importanti per quanto concerne questa terapia. In primo luogo, si tratta della prima terapia per le lesioni del midollo spinale sperimentata su una scimmia, e funziona. In secondo luogo, metteranno questo prodotto sul mercato per una cifra pari a soli 12 miliardi di dollari.

NO! NO! NO! Non 12 miliardi di dollari, 12 MILIONI, il che, secondo il signor Reynolds, è “molto fuori dall’ordinario nell’ambito della comunità medica oggi”. Secondo la Invivo Therapeutics, questo investimento di 12 milioni di dollari potrebbe far ricavare 1 miliardo di dollari se le sperimentazioni sugli esseri umani avessero successo.

Ora parliamo della parte della frase nella quale dice che non abbiamo imparato a camminare sulla Terra come fratelli e sorelle.

Perché il signor Reynolds e il suo team, del quale fanno parte principalmente studenti laureati, sono stati in grado di portare avanti qualcosa di così grande con pochi soldi, mentre nessun governo ha fatto altrettanto?

Ciò succede perché i governi non sono innovativi?

Pensiamo alla bomba atomica.

Ciò succede perché sviluppare la cura costa molto?

In realtà, il signor Reynolds ha dimostrato che può essere realizzata abbastanza a buon mercato. Inoltre i governi stanno già finanziando una gran parte del lavoro, ma in molti casi stanno soltanto finanziando i futuri profitti di aziende private. Per di più, l’assistenza ai pazienti con lesioni del midollo spinale costa molto, molto di più di una semplice cura per una patologia del midollo spinale (per maggiori informazioni leggete in fondo a questo post).

Ciò succede semplicemente, come ha detto Martin Luther King, perché “non abbiamo imparato a camminare sulla Terra come fratelli e sorelle”. I governi non stanno adempiendo ai loro obblighi nei confronti dei loro cittadini per rendere i bisogni della gente priorità di prim’ordine. I governi, basandosi sull’ideologia più che sui fatti, lasceranno che i cittadini soffrano invece di ragionare sul fatto che l’impresa privata non può risolvere tutti i problemi.

Questo fallimento oggi ci costa dei soldi e ci costerà ancora più denaro in futuro. Alla fine ciò renderà le cure più costose, e, cosa più importante, aumenterà la quantità di tempo necessaria per portare avanti le terapie perché finché le aziende private si faranno concorrenza per ottenere il massimo dei finanziamenti, non condivideranno dati che potrebbero essere utili per far progredire i trattamenti.

Purtroppo, questo fallimento ha un costo più elevato di un semplice utilizzo di denaro.

Le lesioni del midollo spinale e tutte le altre malattie che saranno curate in futuro non saranno guarite con una sola terapia. Si tratterà di una combinazione di differenti terapie, e ciò implica una cooperazione, che al contrario della concorrenza, accelererà le cure. Le aziende private si comporteranno diversamente. Le aziende private hanno dei doveri nei confronti dei loro investitori per ottenere dei profitti, e ciò è legittimo. Questo significa anche che un piccolo fallimento potrebbe portare all’allontanamento dei loro investitori, facendo sì che la ricerca “marcisca sull’albero”. La leadership per guarire le malattie attraverso la cooperazione, o come dice il Dottor King, il “camminare sulla Terra come fratelli e sorelle”, può avere origine solo dal governo, cioè, alla fine, da noi.

Se i leader mondiali non vogliono camminare mano nella mano con i loro cittadini, allora tocca a noi usare la nostra forza collettiva per trascinarli a scalciare e urlare dietro di noi.

In alcuni post precedenti ho detto che avrei offerto un modo alternativo ed efficace per finanziare, amministrare, e pianificare la ricerca sulle cellule staminali. Si tratta di qualcosa su cui, voi e io, come fratelli e sorelle, potremmo lavorare insieme.
1.      I paesi del G20 hanno istituito un fondo basato sui loro PIL totalizzando 29 miliardi di dollari, cifra pari al costo della bomba atomica, e hanno anche istituito un Segretariato del G20 per la ricerca medica.
2.      Questo fondo deve essere usato per finanziare la ricerca in corso nelle università e nelle aziende private che sono concordi nel cooperare pienamente condividendo dati e sono d’accordo sulla titolarità condivisa dei brevetti.
3.      Gli scienziati possono avere regolare accesso a tutto il materiale al fine di poter condividere le informazioni necessarie che ci porteranno i trattamenti.

Il G20 si riunirà nuovamente l’anno prossimo. Quindi io devo / noi dobbiamo fare molto lavoro nel frattempo.

Cambiando argomento, vi consiglio di guardare il film L’Olio di Lorenzo con Susan Sarandon e Nick Nolte. Ho visto questo film dopo aver letto che Frank Reynolds lo ha guardato quando egli stesso era paralizzato e che ne ha tratto ispirazione per cercare una cura.

Si tratta di una storia vera su una madre e un padre di un ragazzo affetto da ALD (Adrenoleucodistrofia). In quegli anni, non c’era un modo per fermare la degenerazione causata dalla ALD e quindi la madre e il padre hanno iniziato a cercare una cura autonomamente, e la hanno trovata. Ma sono arrivati in ritardo per salvare il loro figlio perché la guaina mielinica che isola i nervi del sistema nervoso centrale consentendo ai nervi di condurre gli impulsi risultava già compromessa. Così i genitori hanno cominciato a cercare un modo per restituire la mielina ai nervi.

A mio parere la parte più significativa di questo film è il finale (3:12) quando il padre del ragazzo sta discutendo con un ricercatore. Il ricercatore sta parlando al padre della lentezza della scienza e gli comunica che gli scienziati non intendono collaborare. Nick Nolte, il padre, risponde:

“Non è necessariamente così, ricordate il Progetto Manhattan? Ventotto mesi. Gli ci sono voluti ventotto mesi. Ora, se gli scienziati possono unirsi per fabbricare la bomba atomica,… sicuramente si uniscono per restituire la mielina a dei cuccioli di cane?” (I test originali dovevano essere condotti sui cani).

Dal Centro Statistico Nazionale dell’Università dell’Alabama per le Lesioni del Midollo Spinale – Marzo 2002 (tratto dalle SCI-INFO-PAGES)
Costi delle Lesioni al Midollo Spinale negli USA
·        Periodo di degenza iniziale successivo alla lesione nelle unità di terapia intensiva: 15 giorni
·        Permanenza media nel reparto di riabilitazione: 44 giorni
·        Costi di ricovero iniziale successivo alla lesione: 140,000 $
·        Spese medie per il primo anno per una lesione SCI [midollo spinale] (tutti i gruppi): 198,000 $
·        Spese del primo anno per i paraplegici: 152,000 $
·        Spese del primo anno per i quadriplegici: 417,000 $
·        Costi medi per tutta la vita per i paraplegici, vittime della lesione a 25 anni: 428,000 $
·        Costi medi per tutta la vita per i quadriplegici, vittime della lesione a 25 anni: 1.35 milioni di $
·        Percentuale delle persone affette da SCI disoccupate otto anni dopo la lesione 63% (N.B.: il tasso di disoccupazione quando è stato scritto questo articolo era del 4.7%)


sabato 16 ottobre 2010

Democratizzate le Cellule Staminali! Democratizzate la Bomba!

From 31 August 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com : Democratize Stem Cells! Democratize the Bomb


Ci sono troppe informazioni sulle cellule staminali. Ci sono così tante informazioni che sembra quasi di non averne del tutto. Se consideriamo gli annunci pubblicitari su Google che permettono alle aziende di vendere terapie con cellule staminali, se pensiamo che alcune idee degli scienziati possono essere un falso, quello che otterremo è la confusione totale.

La situazione è così confusa che la Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali (ISSCR) ha dovuto pubblicare un opuscolo che fondamentalmente informava i “turisti” dei trattamenti con le cellule staminali su quanto già sapevano, cioè sul fatto che bisogna stare attenti alle terapie con cellule staminali false o pericolose. Mi dispiace dirlo ma la Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali non capisce completamente come stanno le cose. Le persone che cercano disperatamente trattamenti per malattie croniche non hanno alcun punto di riferimento per ottenere delle informazioni. Come si fa a sapere se la ISSCR è una società valida? Non dico che non lo sia perché sembrano un buon gruppo di scienziati che tentano faticosamente di mantenere informate le persone, ma chi ha mai sentito parlare di loro? E lo stesso problema si ripresenta con ogni gruppo che si occupa di cellule staminali; nessuno può sapere quanto siano corrette le loro informazioni.

Ma vi dirò quello che le persone sanno, cioè che il gruppo che dovrebbe realmente informare le persone sulle cellule staminali è il governo. Indipendentemente dal fatto che molti pensino che il governo sia costituito da un gruppo di imbroglioni, noi possiamo davvero cambiare le persone al potere, avete il diritto di voto. Non avete diritto di voto o nessun controllo sulla ISSCR o altri gruppi profit o no-profit che conducono ricerche sulle cellule staminali.

Penso che dovremmo fare un plauso a gruppi come la ISSCR che tenta di colmare i vuoti operativi del governo nello svolgere questa attività. Mi dispiace dover dire che tutti gli avvertimenti e i programmi educativi condotti da gruppi di questo tipo non potranno andare avanti per l’indifferenza di alcune persone al potere. Le persone hanno sete di informazione ma, se nessuno le aiuta ad ottenere le nozioni migliori, continueranno a rischiare le loro vite e a perdere i loro soldi tentando terapie non sperimentate.

Le terapie con le cellule staminali hanno la capacità di alterare radicalmente la società nella quale oggi viviamo, proprio come fece la bomba atomica sessanta anni fa. Queste terapie non dovrebbero essere lasciate nelle mani di persone sulle quali non abbiamo alcun controllo. Non accade mai che il governo consenta a gruppi privati di avviare i loro programmi per le armi nucleari. Dannazione, i governi non vogliono nemmeno consentire agli altri governi che non hanno ancora la bomba di fabbricarla, ma nel caso delle cellule staminali, i governi non fanno alcuno sforzo per evitare che i propri cittadini rischino la loro salute fisica e finanziaria. Come possiamo riuscire voi ed io a risolvere il problema con le cellule staminali?

Il motivo per cui un’arma nucleare è stata usata per l’ultima volta in tempo di guerra nel 1945 è molto chiaro perché noi ora siamo in grado di gestire la situazione e abbiamo un certo controllo sul governo e quindi sulle armi nucleari. Gruppi di cittadini come voi e come me, e in molti casi anche scienziati, hanno formato gruppi pacifisti e non soltanto hanno istruito il pubblico ma hanno anche fatto sapere ai governi che i giorni di ogni governo che usa le bombe erano contati.

Infine sto iniziando a pensare con chiarezza all’orientamento che vorrei dare a questo blog e adesso sono sicuro che voglio far sì che i normali cittadini possano trovare un modo per fare parte (non soltanto per pagare il conto) delle cellule staminali. Ci sono persone lì fuori che la pensano come me, con le quali sono già entrato in contatto; alcune in Nord America, e in Europa, e qui in Giappone.

Nei prossimi mesi il mio obiettivo è di estendere il target di questo blog e di iniziare a elaborare dei programmi con i miei nuovi amici provenienti da tutto il mondo.

P.S. Mi chiedo quanto rapidamente io possa ottenere un file fatto su di me da ogni agenzia di servizi segreti nel mondo se metto un annuncio su Google per vendere segreti nucleari o parti di essi, o forse persino il plutonio. Mi domando se Google mi consentirebbe di pubblicare un annuncio del genere. Forse potrebbe essere un progetto per il futuro.

P.S.S. Se il blog di oggi sembra un po’più disorganizzato del solito, per favore perdonatemi. Penso che oggi ho parlato con me stesso e non con voi come faccio di solito. Vi porgo le mie scuse.

venerdì 15 ottobre 2010

Più forte della potenza degli atomi – Parte II

From 25 August 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com: 


Detroit News
La parte I – “Un migliaio di anime si è rivelato più forte della potenza degli atomi” è consultabile qui.

La foto che vedete qui a sinistra è stata scattata durante lo Sciopero con Occupazione del Posto di Lavoro (Sit-Down) presso la General Motors nel 1936. Probabilmente vi starete ponendo un’ottima domanda in questo momento. “Se si tratta di uno sciopero sit-down, perché tutti sono fuori in piedi?” Se vi siete fatti questa domanda o volete conoscerne la risposta, per favore continuate a leggere il blog di oggi.

Come sempre, non intendo fare una lezione di storia (vi segnalerò alcuni link interessanti sul blog) ma bensì richiamare la vostra attenzione su eventi importanti nella storia che sono rilevanti per la nostra campagna mirata a una migliore ricerca e all’accesso alle CURE basate sulle cellule staminali.

In breve, nel corso dello Sciopero Sit-Down di Flint i lavoratori si sedettero e occuparono le loro fabbriche. Invece di scioperare all’esterno (dando il controllo delle strutture fisiche di produzione al datore di lavoro), gli operai rimasero all’interno per evitare che il datore stesso portasse via i macchinari o tentasse di riavviare la produzione. Non è stato il primo sciopero ma probabilmente è stato il più imponente ed efficace e alla fine la General Motors (il maggiore datore di lavoro del pianeta in quel periodo) fu costretta a cedere e a riconoscere il Sindacato dei Lavoratori Uniti del Settore Auto, che a sua volta riuscì a conseguire salari aumentati e condizioni migliori per una gran parte della società statunitense poiché gli operai di altre industrie si sentirono incoraggiati da questa vittoria.

Ma la parte del sit-down è stata soltanto la parte più drammatica. Se non fosse stato per il sindacato e per i cittadini sostenitori che hanno accerchiato la fabbrica bloccando il passaggio alla polizia e poi rompendo le finestre per fare uscire il gas lacrimogeno lanciato dalla stessa, lo sciopero sarebbe finito in maniera decisamente diversa.

Penso anche che questo sia un evento importante da studiare proprio per la natura del sit-down. Molti di noi che trarrebbero giovamento dalle terapie a base di cellule staminali sono già seduti (come in una serrata contraria allo sciopero) e ciò ha un tremendo impatto sull’economia. Ma questo è l’argomento per un altro blog.

Penso che ci siano tre lezioni principali da poter applicare alla nostra campagna per le CURE a base di cellule staminali per un’ampia gamma di malattie.

Mettere fine all’isolamento delle comunità composte da persone ammalate
Spesso sentiamo parlare dello sciopero sit-down a Flint e dello sciopero sit-down presso il primo impianto Fischer, ma in realtà ci sono stati scioperi e scioperi sit-down in svariati stabilimenti di produzione automobilistica durante lo stesso periodo. Il concetto fondamentale alla base del Sindacato dei Lavoratori Uniti del Settore Auto (UAW) era quello di un sindacato industriale composto da lavoratori provenienti da tutta l’industria automobilistica. Questo è il motivo esatto per cui la UAW ebbe e ha avuto successo.

La ricerca dei gruppi di sostegno alle cellule staminali praticamente non ci porta da nessuna parte, ma se invece si cercano gruppi specifici di ammalati che sostengono la ricerca sulle cellule staminali se ne troveranno migliaia. Molti di questi gruppi fanno più di quanto sostengano, finanziano la loro ricerca, rivaleggiando con altri gruppi di ammalati per guadagnare dollari e influenza.

Questo è uno dei motivi per cui i sindacati industriali hanno organizzato i lavoratori in intere industrie per mettere fine alla concorrenza tra gli operai per ridurre i salari e minare le condizioni in una corsa al ribasso per i posti di lavoro.

Siamo più vicini di quanto lo siamo mai stati a ottenere cure basate sulle cellule staminali, è tempo di unirci, non di essere rivali, la rivalità lascerà tutti i gruppi a mani vuote.

Costruire un sostegno sia tra le persone ammalate che tra quelle in salute
Indipendentemente dal numero di malattie che potrebbero essere curate con le cellule staminali, gli ammalati grazie a Dio, sono una minoranza. Ogni movimento che si rifiuta di estendersi anche ad una minoranza non avrà successo. A prescindere dalla grandezza e dalla forza della UAW, gli operai nell’industria automobilistica sono ancora una minoranza nella società e i lavoratori che hanno vinto lo storico sciopero sit-down nel primo impianto Fischer avrebbero perso senza l’aiuto dei 150,000 operai che hanno manifestato in Cadillac Square e i 5000 sostenitori che hanno dato l’allarme quando la polizia ha tentato di bloccare le consegne di generi alimentari.

Come è riuscita la UAW a riunire 150,000 persone in una manifestazione per sostenere quello che a suo confronto era un gruppo molto piccolo? Loro non facevano appello all’avidità o alla paura delle persone, si rivolgevano alle persone per vedere cosa fosse giusto. La gente è apprezzabile in questo senso perché reagisce ai messaggi positivi.

Cosa c’è di più importante dell’assicurare che i malati vengano guariti? Se la UAW nel 1936, un piccolo gruppo, ha riunito 150,000 persone per sostenere uno sciopero perché nell’attività di supporto alle cellule staminali non possiamo fare la stessa cosa?

Mobilitare i sostenitori
Questo ci porta alla mia osservazione finale sulla quale mi piacerebbe sentire i vostri commenti.

Non sono una persona che critica le nuove tecnologie, ma riesco già a sentire le voci di alcune persone che staranno dicendo, “Non puoi mettere su un blog la tua idea per una cura”. Posso dire soltanto questo; lo so, ma la nostra capacità di raggiungere un pubblico vasto è migliore di quanto lo sia mai stata, quindi dovremmo essere in grado di riunire più di 150,000 sostenitori a supporto delle terapie a base di cellule staminali. La domanda più importante è, perché non ci riusciamo?

Una delle risposte che mi do si basa sul messaggio che viene dato da molti gruppi che sostengono le cure a base di cellule staminali. Il messaggio fondamentale è, “finanziate la ricerca sulle cellule staminali perché curerà le malattie che conosciamo”. Ovviamente durante lo sciopero sit-down di Flint la UAW riceveva richieste concrete sul lavoro e sul salario, ma c’era anche un messaggio sociale. Si trattava di un movimento per una democrazia sul lavoro. In una società nella quale era ammissibile il totalitarismo delle aziende, la UAW parlava della democratizzazione del lavoro e della società. I 150,000 manifestanti in Cadillac square non erano lì soltanto per sostenere gli operai di Flint, ma erano lì anche per invocare un cambiamento radicale nella società.

I gruppi a favore delle cellule staminali hanno bisogno di trarre insegnamenti da queste battaglie. Le richieste non devono fermarsi ad un semplice “forniteci cure a base di cellule staminali”, dobbiamo dare messaggi che evidenzino lo spreco della scienza per scopi distruttivi, come le bombe atomiche. Abbiamo bisogno di avere una società nella quale abbiano la priorità le persone, e non soltanto nel mondo sviluppato. Un mondo nel quale camminare su Marte avrà un’importanza inferiore rispetto al far camminare sulla terraferma le persone che vivono in questo mondo. La lotta per le CURE a base di cellule staminali deve inserirsi nel contesto di una società nella quale le persone siano al primo posto.

Per questo motivo oggi non ho aperto il mio post sullo sciopero sit-down con una foto delle persone sedute per terra. Se le uniche persone coinvolte nello sciopero fossero state quelle sedute presso l’impianto Fischer la storia di cui avremmo parlato oggi sarebbe stata quella del Massacro di Flint.

giovedì 14 ottobre 2010

Non piangete. Organizzatevi!


From 09 August 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com :Don't mourn. Organize!




Oggi è il 9 Agosto 2010. Sessantacinque anni fa oggi a Nagasaki, in Giappone, a soli 560 chilometri da Osaka dove io mi trovo adesso, fu sganciata l’ultima bomba atomica usata in una guerra.

Poiché questo blog ha per argomento le Cellule Staminali e le Bombe Atomiche volevo scrivere qualcosa di profondo per ricordare questo anniversario, ma non sapevo cosa dire. Dovrei condannare il bombardamento? Ma a cosa servirebbe una condanna 65 anni dopo. Dovrei parlare dell’orrore? Non pensavo di poter dire qualcosa di così profondo come le foto della gigantesca nube nucleare, che tutti voi avrete visto, che ha disintegrato innumerevoli vite umane, o come la reale voce dei superstiti che potete ascoltare voi stessi.

Mentre pensavo a cosa scrivere ho trovato questa citazione di Madre Teresa, “Una volta mi è stato chiesto perché non partecipo alle dimostrazioni anti-guerra. Io risposi che non lo avrei mai fatto, ma se ci sarà una manifestazione per la pace, io ci sarò”.

Non è importante essere d’accordo o dissentire con Madre Teresa o con il lavoro che ha svolto nella sua vita. Questa frase mi ha fatto comprendere meglio il mio stesso pensiero e il motivo per cui non ho mai voluto fare parte di un qualsiasi movimento ANTI-, perché di solito mi sentivo in imbarazzo vedendo le dimostrazioni ANTI-. Non fraintendetemi, sono un sindacalista quindi ho preso parte a varie dimostrazioni, a scioperi e picchetti di scioperanti, ma queste azioni avevano sempre uno scopo preciso: salari, ferie, assicurazioni, diritti dei sindacati.

Per questa ragione, oggi vorrei ringraziare il movimento per il disarmo nucleare in Giappone e a livello internazionale per aver fatto sì che Nagasaki rappresentasse l’ultima occasione nella quale è stata usata una bomba nucleare. Questi gruppi hanno garantito la nostra sicurezza facendo una campagna attiva per ottenere un divieto sulle armi nucleari. Riconosco inconsciamente di aver scelto di parlare dell’ultima volta in cui è stata usata la bomba atomica per fare una contrapposizione con la prima volta in cui è stata usata a Hiroshima, il 6 Agosto, per sottolineare il fatto che i gruppi pacifisti hanno un impatto sulle politiche globali.

Potete leggere la Dichiarazione di Pace di Nagasaki qui. Attenzione, non si tratta della Dichiarazione Contro la Guerra di Nagasaki.

Visitare paesi in tutto il mondo. Esercitare pressione sui politici. Fare dichiarazioni pubbliche. Istruire l’opinione pubblica. Parlare alle Nazioni Unite ma, cosa più importante, parlare a persone come voi e come me. Tutti questi elementi hanno mantenuto viva la campagna per un mondo libero dal nucleare. Non dicevano soltanto “La Guerra è un Male”, e nemmeno “La Pace è un Bene”. Chi potrebbe non essere d’accordo? Promuovono attivamente la pace e ci chiedono di avere un ruolo nella lotta PER la pace, e grazie a questo hanno evitato che ci fossero altre Hiroshima e Nagasaki.

Le persone sono stimolate da questi gruppi pacifisti perché:
I. La maggior parte delle persone istintivamente si oppone alla distruzione e ai crimini indipendentemente da chi i perpetra;
II. Le persone si identificano nelle storie delle vittime;
III. I gruppi pacifisti danno alle persone l’opportunità di partecipare; firmando una petizione, partecipando alle attività, ascoltando le storie delle persone che hanno vissuto il bombardamento.

Ma questi gruppi soprattutto presentano un’alternativa fattibile alla macabra prospettiva di fare saltare in aria il mondo con armi atomiche. In questo modo le persone danno loro ascolto e i politici ascoltano le persone. Questo significa fare campagne attive.

In poche parole, i gruppi pacifisti e per il disarmo hanno fatto qualcosa di veramente importante; mettendo a frutto le terribili lezioni di Hiroshima e Nagasaki, hanno coinvolto attivamente le persone affinché partecipassero allo scopo di evitare che tutto ciò si ripetesse. Questa è l’idea fondamentale alla base di “Non piangete. Organizzatevi!”.

La mia motivazione personale per dire “Non piangete. Organizzatevi!” è semplice. Quando mi sono ammalato e ho perso l’uso delle gambe avevo due possibilità. La prima era di cadere in una profonda depressione, la seconda era di abituarmi a vivere sulla sedia a rotelle. Mi avevano detto che la seconda era preferibile perché se non avessi accettato l’opzione due, l’opzione uno si sarebbe comunque verificata naturalmente. Io invece ho deciso di fare un’altra scelta, ovvero di portare avanti una campagna per una cura. Non soltanto perché ne voglio una. Quando mi sono reso conto che i fondamenti scientifici c’erano, ma che la scienza non stava ricevendo le risorse necessarie, ho deciso che non volevo abituarmi alla sedia a rotelle, volevo camminare, ed è un peccato non tentare di far tornare a camminare me e altri milioni di persone.

Nelle prossime settimane spero di darvi maggiori informazioni su quello che stanno facendo i differenti gruppi di ricerca pro-cellule staminali per garantire che denaro, sapere scientifico, e potenziale umano non siano più sprecati. Coinvolgendovi attivamente nella lotta per curare la malattia, spero che non vi fermerete a osservare, ma che parteciperete.

mercoledì 13 ottobre 2010

Lezioni atomiche per il finanziamento alla ricerca sulle cellule staminali

05 August 2010: Atomic lessons for stem cell funding

Nel mio ultimo post, Sprecato, ho promesso di offrire un metodo alternativo ed efficace per finanziare, gestire, e pianificare la ricerca sulle cellule staminali. Oggi tenterò di farlo.

Penso che la maggior parte delle persone non veda alcuna possibile alternativa all’approccio attuale, che può essere riassunto in questo modo. Iniziamo con i finanziamenti pubblici (le vostre tasse) e poi dividiamoli in piccole somme tra molte università differenti e laboratori di ricerca privati. I laboratori di ricerca privati poi tentano di attirare gli investitori privati per raccogliere sempre più denaro e così le università lavorano con i suddetti laboratori. È vero quello che sto scrivendo? Guardate quali “istituzioni” stanno ricevendo dei finanziamenti soltanto in California.

Poiché è in gioco il profitto privato nessuno condividerà le informazioni di cui è in possesso. Ora tutti i laboratori di ricerca privati e le università che desiderano ottenere fondi pubblici (le vostre tasse) iniziano ad invocare a gran voce maggiori finanziamenti alla ricerca e noi in qualità di pubblico, e soprattutto gli ammalati che potrebbero essere curati con le cellule staminali, aggiungiamo le nostre voci per ottenere più soldi. A volte il pubblico partecipa anche tentando di raccogliere donazioni per poi dividerle nuovamente in piccole porzioni tra aziende private che non coopereranno mai perché ci sono in gioco i loro profitti.

Come ho affermato in Sprecato, questa non è una critica al profitto o al motore del profitto o a qualsiasi tipo di prospettiva teorica sul libero mercato. Intendo semplicemente illustrare un punto molto importante. Una quantità di denaro non sufficiente, divisa tra molti gruppi che non hanno alcuna motivazione a cooperare è inefficace e non porterà più terapie curative di quante ne potrebbe portare una nostra preghiera al “Dio degli spaghetti”. Quindi vi chiederete, qual è la mia grande idea?

In realtà non si tratta di una mia grande idea. Si tratta di un metodo sperimentato con risultati dimostrati ed evidenzia che con la giusta quantità di denaro e, cosa più importante, attraverso una buona pianificazione e gestione le cose che sembrano impossibili possono essere realizzate. Benvenuti alle Lezioni Atomiche per la Ricerca sulle Cellule Staminali.

Prima che io mi impantani scrivendo l’intera storia della progettazione della bomba atomica lasciatemi dire che questo non è il mio obiettivo. Al termine di questo post vi fornirò alcuni link utili se siete interessati. Ciò che farò è richiamare l’attenzione sulle somiglianze e sulle differenze principali. Alla fine potrete giudicare se una pianificazione adeguata può portare le cellule staminali dalla fase di ricerca alla fase di cura.

Né le cellule staminali né le bombe atomiche sono sogni irrealizzabili:
Non possiamo allontanare la malattia più di quanto loro potessero volere fortemente la creazione di una bomba atomica. Il denaro senza la scienza non servirà a nulla. Quando gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, la Gran Bretagna, la Germania e il Giappone mostrarono interesse per la bomba atomica c’erano già molti fondamenti scientifici alla base dell’idea e i governi di questi paesi impiegarono una notevole quantità di risorse per tentare di applicare la scienza alla bomba atomica. La Gran Bretagna sotto attacco da parte della Germania non era nella posizione di svilupparla e da subito trasmise le sue importanti idee sulla bomba atomica agli Stati Uniti in una lettera dal Comitato MAUD. La Germania nazista che vantava alcune delle migliori menti scientifiche e l’industria chimica più sviluppata al mondo non poteva portare a termine il progetto dopo che la maggior parte delle sue menti eccellenti si era ritrovata nella condizione di rifugiati politici ad opera dei Nazisti. Nel 1943 il Giappone si trovava già in ristrettezze economiche che fecero sì che il progetto della bomba atomica passasse in secondo piano rispetto a sforzi bellici più pragmatici. Furono gli USA, una potenza economica e industriale protetta dalla guerra dai due oceani, a costruire la bomba con l’aiuto del governo Britannico e di quello Canadese.

Proprio come accade oggi con le cellule staminali, all’epoca c’erano molte informazioni scientifiche sulla bomba atomica, in luoghi molto differenti. Fino alla fondazione del Progetto Manhattan da parte del presidente Roosevelt nel 1941 la maggior parte della ricerca veniva portata avanti dal governo (dal 1939) e le fondazioni private finanziavano la ricerca nelle università (come succede per le cellule staminali oggi) negli Stati Uniti. Infine il Progetto Manhattan riunì tutta la ricerca più importante e i ricercatori più eminenti e li collocò sotto quattro “tetti principali”. Quattro anni dopo due bombe atomiche furono sganciate sul Giappone.

La ricerca sulle cellule staminali può già essere molto più all’avanguardia di quanto lo fosse la ricerca sulla bomba atomica nel 1941. Nel 1939 Enrico Fermi, un fisico italiano noto per il suo lavoro nello sviluppo del primo reattore nucleare affermò, “la minima probabilità di creare una bomba atomica è una piccola dimostrazione del fatto che non stavamo inseguendo una chimera”. Confrontiamo questa frase con quella di Hans Keirstead, un eminente ricercatore sulle cellule staminali, che ha affermato che le Lesioni del Midollo Spinale non erano una questione di se, ma di quando e ha criticato la carenza di fondi; e vedrete che una spinta alle cellule staminali nello stile di quella data dal Progetto Manhattan inizierà a spostare le terapie con le cellule staminali dai laboratori agli ospedali anche più velocemente di quanto sia stata creata la bomba atomica.

Quando fu fondato il Progetto Manhattan nel 1941 c’era ancora tanta strada da percorrere e molte questioni rimanevano aperte. C’era il problema della separazione degli isotopi (separare l’uranio giusto dall’uranio sbagliato), e si discuteva su quale metodo fosse il migliore tra i tre importanti che venivano studiati all’epoca. Poi c’era la questione relativa a quale materiale fissile tra l’uranio o il plutonio fosse adatto alla reazione a catena, sia nel caso di una bomba di fissione sia nel caso di una bomba di fusione. Tutti questi problemi furono risolti grazie al fatto che tutti i principali protagonisti si unirono e cooperarono.

Si parla sempre di come la pianificazione, o cosa peggiore, la pianificazione del governo, ostacolerà la ricerca e l’innovazione, ma in realtà questo non è vero. Per quanto riguarda la ricerca sulle cellule staminali si registra una certa innovazione grazie ai numerosi e diversificati studi in corso ma è necessario trovare un modo per portare la parte migliore della ricerca dal laboratorio ai medici negli ospedali e ciò significa accelerare l’intero processo. Come con la bomba atomica, il coinvolgimento del governo, per meglio dire il controllo del governo, ha fatto sì che gli scienziati raccogliessero i metodi migliori per realizzare la bomba, poiché essi non potevano soltanto discutere su quale fosse il metodo migliore. Vivevano sotto la minaccia delle armi, perché…

C’era / c’è una guerra su:
Il motivo principale che spinse gli USA ad avviare la ricerca sulla bomba atomica fu la paura che i Nazisti fossero sul punto di costruirne una per primi. Einstein scrisse a Roosevelt, il presidente americano, poco più di un mese prima dell’invasione nazista della Polonia, esponendogli la sua convinzione che la Germania fosse sul punto di ottenere una bomba. Anche se l’America non era ancora entrata in guerra, Roosevelt sapeva con estrema chiarezza che in un prossimo futuro l’America non sarebbe potuta rimanerne fuori e avrebbe dovuto affrontare il problema di un nemico futuro che stava per mettere le mani sull’arma più potente al mondo. Sono sicuro che sia stata una motivazione abbastanza valida.

Se non si considerano altre malattie che potrebbero essere CURATE con terapie a base di cellule staminali oltre alle Lesioni del Midollo Spinale, si ottiene già una cifra di persone disabili in questa condizione (450,000 negli Stati Uniti) superiore a quella degli Americani caduti nella Seconda Guerra Mondiale. Duecentomila persone in più rispetto alle 250,000 vite umane che secondo alcuni sarebbero andate perdute se l’America avesse invaso il Giappone invece di sganciare la bomba atomica. Oltre cento volte il numero dei caduti americani in Iraq. Queste cifre non intendono sminuire il valore delle persone che hanno perso la vita in guerra. Al contrario, si sottolinea l’importanza della lotta per le vite umane che le CURE con le cellule staminali potrebbero salvare. Ci troviamo in una situazione simile ad una guerra. Quando non c’erano cure possibili, si stava per perdere la guerra, ora c’è l’opportunità di vincere.

Non si dovrebbe avere mai più in commercio una bomba atomica invece delle cellule staminali:
Le aziende private non devono essere in grado di controllare chi ottiene cure a base di cellule staminali attraverso la sopravvalutazione o i controlli dei brevetti. Non si tratta di un nuovo sciroppo per la tosse, ma si parla di qualcosa che cambierà radicalmente la società, esattamente come ha fatto l’energia atomica, e il titolare del brevetto non dovrebbe determinare chi può ricevere le cure.

Stranamente perfino la bomba atomica ha avuto problemi di brevetto. Leo Szilard, un fisico ungherese, era il titolare del brevetto della reazione nucleare a catena. Correttamente o erroneamente, esso è stato fondamentalmente ignorato poiché non sarebbe stato imposto al governo. Ci poteva essere bisogno di un anticonformista, come lo era Szilard, per inventarsi quest’idea, ma alla fine Szilard non fu in grado di ottenere finanziamenti per questo progetto. Szilard non realizzò la bomba atomica, fu il governo statunitense a farla.

I malati non dovrebbero essere alla mercé di aziende private che decideranno se, visto che avranno il brevetto, una nuova terapia a base di cellule staminali potrà finire sul mercato. È possibile che un farmaco salvavita NON sia reso disponibile sul mercato a causa di privati che detengono il brevetto. Potete vederlo da soli.
Tamiflu e altri (inclusi anche i suggerimenti alternativi per i finanziamenti)

La bomba esiste, le cure a base di cellule staminali no:
Quattro anni dopo che il progetto Manhattan, gestito dal governo degli Stati Uniti, fu avviato, fu creata una bomba atomica.

A che punto ci troviamo con la ricerca sulle cellule staminali e quanto siamo lontani dal trovare una cura? Anche quando sembrano esserci nuove cure (si veda “Notizie così importanti da farvi stare male”) non vengono usate in maniera diffusa.

Adesso aspetterò che qualcuno non sia d’accordo e mi dimostri che lasciando la ricerca sulle cellule staminali in mani private la popolazione mondiale potrà ricevere delle cure.