mercoledì 13 ottobre 2010

Lezioni atomiche per il finanziamento alla ricerca sulle cellule staminali

05 August 2010: Atomic lessons for stem cell funding

Nel mio ultimo post, Sprecato, ho promesso di offrire un metodo alternativo ed efficace per finanziare, gestire, e pianificare la ricerca sulle cellule staminali. Oggi tenterò di farlo.

Penso che la maggior parte delle persone non veda alcuna possibile alternativa all’approccio attuale, che può essere riassunto in questo modo. Iniziamo con i finanziamenti pubblici (le vostre tasse) e poi dividiamoli in piccole somme tra molte università differenti e laboratori di ricerca privati. I laboratori di ricerca privati poi tentano di attirare gli investitori privati per raccogliere sempre più denaro e così le università lavorano con i suddetti laboratori. È vero quello che sto scrivendo? Guardate quali “istituzioni” stanno ricevendo dei finanziamenti soltanto in California.

Poiché è in gioco il profitto privato nessuno condividerà le informazioni di cui è in possesso. Ora tutti i laboratori di ricerca privati e le università che desiderano ottenere fondi pubblici (le vostre tasse) iniziano ad invocare a gran voce maggiori finanziamenti alla ricerca e noi in qualità di pubblico, e soprattutto gli ammalati che potrebbero essere curati con le cellule staminali, aggiungiamo le nostre voci per ottenere più soldi. A volte il pubblico partecipa anche tentando di raccogliere donazioni per poi dividerle nuovamente in piccole porzioni tra aziende private che non coopereranno mai perché ci sono in gioco i loro profitti.

Come ho affermato in Sprecato, questa non è una critica al profitto o al motore del profitto o a qualsiasi tipo di prospettiva teorica sul libero mercato. Intendo semplicemente illustrare un punto molto importante. Una quantità di denaro non sufficiente, divisa tra molti gruppi che non hanno alcuna motivazione a cooperare è inefficace e non porterà più terapie curative di quante ne potrebbe portare una nostra preghiera al “Dio degli spaghetti”. Quindi vi chiederete, qual è la mia grande idea?

In realtà non si tratta di una mia grande idea. Si tratta di un metodo sperimentato con risultati dimostrati ed evidenzia che con la giusta quantità di denaro e, cosa più importante, attraverso una buona pianificazione e gestione le cose che sembrano impossibili possono essere realizzate. Benvenuti alle Lezioni Atomiche per la Ricerca sulle Cellule Staminali.

Prima che io mi impantani scrivendo l’intera storia della progettazione della bomba atomica lasciatemi dire che questo non è il mio obiettivo. Al termine di questo post vi fornirò alcuni link utili se siete interessati. Ciò che farò è richiamare l’attenzione sulle somiglianze e sulle differenze principali. Alla fine potrete giudicare se una pianificazione adeguata può portare le cellule staminali dalla fase di ricerca alla fase di cura.

Né le cellule staminali né le bombe atomiche sono sogni irrealizzabili:
Non possiamo allontanare la malattia più di quanto loro potessero volere fortemente la creazione di una bomba atomica. Il denaro senza la scienza non servirà a nulla. Quando gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, la Gran Bretagna, la Germania e il Giappone mostrarono interesse per la bomba atomica c’erano già molti fondamenti scientifici alla base dell’idea e i governi di questi paesi impiegarono una notevole quantità di risorse per tentare di applicare la scienza alla bomba atomica. La Gran Bretagna sotto attacco da parte della Germania non era nella posizione di svilupparla e da subito trasmise le sue importanti idee sulla bomba atomica agli Stati Uniti in una lettera dal Comitato MAUD. La Germania nazista che vantava alcune delle migliori menti scientifiche e l’industria chimica più sviluppata al mondo non poteva portare a termine il progetto dopo che la maggior parte delle sue menti eccellenti si era ritrovata nella condizione di rifugiati politici ad opera dei Nazisti. Nel 1943 il Giappone si trovava già in ristrettezze economiche che fecero sì che il progetto della bomba atomica passasse in secondo piano rispetto a sforzi bellici più pragmatici. Furono gli USA, una potenza economica e industriale protetta dalla guerra dai due oceani, a costruire la bomba con l’aiuto del governo Britannico e di quello Canadese.

Proprio come accade oggi con le cellule staminali, all’epoca c’erano molte informazioni scientifiche sulla bomba atomica, in luoghi molto differenti. Fino alla fondazione del Progetto Manhattan da parte del presidente Roosevelt nel 1941 la maggior parte della ricerca veniva portata avanti dal governo (dal 1939) e le fondazioni private finanziavano la ricerca nelle università (come succede per le cellule staminali oggi) negli Stati Uniti. Infine il Progetto Manhattan riunì tutta la ricerca più importante e i ricercatori più eminenti e li collocò sotto quattro “tetti principali”. Quattro anni dopo due bombe atomiche furono sganciate sul Giappone.

La ricerca sulle cellule staminali può già essere molto più all’avanguardia di quanto lo fosse la ricerca sulla bomba atomica nel 1941. Nel 1939 Enrico Fermi, un fisico italiano noto per il suo lavoro nello sviluppo del primo reattore nucleare affermò, “la minima probabilità di creare una bomba atomica è una piccola dimostrazione del fatto che non stavamo inseguendo una chimera”. Confrontiamo questa frase con quella di Hans Keirstead, un eminente ricercatore sulle cellule staminali, che ha affermato che le Lesioni del Midollo Spinale non erano una questione di se, ma di quando e ha criticato la carenza di fondi; e vedrete che una spinta alle cellule staminali nello stile di quella data dal Progetto Manhattan inizierà a spostare le terapie con le cellule staminali dai laboratori agli ospedali anche più velocemente di quanto sia stata creata la bomba atomica.

Quando fu fondato il Progetto Manhattan nel 1941 c’era ancora tanta strada da percorrere e molte questioni rimanevano aperte. C’era il problema della separazione degli isotopi (separare l’uranio giusto dall’uranio sbagliato), e si discuteva su quale metodo fosse il migliore tra i tre importanti che venivano studiati all’epoca. Poi c’era la questione relativa a quale materiale fissile tra l’uranio o il plutonio fosse adatto alla reazione a catena, sia nel caso di una bomba di fissione sia nel caso di una bomba di fusione. Tutti questi problemi furono risolti grazie al fatto che tutti i principali protagonisti si unirono e cooperarono.

Si parla sempre di come la pianificazione, o cosa peggiore, la pianificazione del governo, ostacolerà la ricerca e l’innovazione, ma in realtà questo non è vero. Per quanto riguarda la ricerca sulle cellule staminali si registra una certa innovazione grazie ai numerosi e diversificati studi in corso ma è necessario trovare un modo per portare la parte migliore della ricerca dal laboratorio ai medici negli ospedali e ciò significa accelerare l’intero processo. Come con la bomba atomica, il coinvolgimento del governo, per meglio dire il controllo del governo, ha fatto sì che gli scienziati raccogliessero i metodi migliori per realizzare la bomba, poiché essi non potevano soltanto discutere su quale fosse il metodo migliore. Vivevano sotto la minaccia delle armi, perché…

C’era / c’è una guerra su:
Il motivo principale che spinse gli USA ad avviare la ricerca sulla bomba atomica fu la paura che i Nazisti fossero sul punto di costruirne una per primi. Einstein scrisse a Roosevelt, il presidente americano, poco più di un mese prima dell’invasione nazista della Polonia, esponendogli la sua convinzione che la Germania fosse sul punto di ottenere una bomba. Anche se l’America non era ancora entrata in guerra, Roosevelt sapeva con estrema chiarezza che in un prossimo futuro l’America non sarebbe potuta rimanerne fuori e avrebbe dovuto affrontare il problema di un nemico futuro che stava per mettere le mani sull’arma più potente al mondo. Sono sicuro che sia stata una motivazione abbastanza valida.

Se non si considerano altre malattie che potrebbero essere CURATE con terapie a base di cellule staminali oltre alle Lesioni del Midollo Spinale, si ottiene già una cifra di persone disabili in questa condizione (450,000 negli Stati Uniti) superiore a quella degli Americani caduti nella Seconda Guerra Mondiale. Duecentomila persone in più rispetto alle 250,000 vite umane che secondo alcuni sarebbero andate perdute se l’America avesse invaso il Giappone invece di sganciare la bomba atomica. Oltre cento volte il numero dei caduti americani in Iraq. Queste cifre non intendono sminuire il valore delle persone che hanno perso la vita in guerra. Al contrario, si sottolinea l’importanza della lotta per le vite umane che le CURE con le cellule staminali potrebbero salvare. Ci troviamo in una situazione simile ad una guerra. Quando non c’erano cure possibili, si stava per perdere la guerra, ora c’è l’opportunità di vincere.

Non si dovrebbe avere mai più in commercio una bomba atomica invece delle cellule staminali:
Le aziende private non devono essere in grado di controllare chi ottiene cure a base di cellule staminali attraverso la sopravvalutazione o i controlli dei brevetti. Non si tratta di un nuovo sciroppo per la tosse, ma si parla di qualcosa che cambierà radicalmente la società, esattamente come ha fatto l’energia atomica, e il titolare del brevetto non dovrebbe determinare chi può ricevere le cure.

Stranamente perfino la bomba atomica ha avuto problemi di brevetto. Leo Szilard, un fisico ungherese, era il titolare del brevetto della reazione nucleare a catena. Correttamente o erroneamente, esso è stato fondamentalmente ignorato poiché non sarebbe stato imposto al governo. Ci poteva essere bisogno di un anticonformista, come lo era Szilard, per inventarsi quest’idea, ma alla fine Szilard non fu in grado di ottenere finanziamenti per questo progetto. Szilard non realizzò la bomba atomica, fu il governo statunitense a farla.

I malati non dovrebbero essere alla mercé di aziende private che decideranno se, visto che avranno il brevetto, una nuova terapia a base di cellule staminali potrà finire sul mercato. È possibile che un farmaco salvavita NON sia reso disponibile sul mercato a causa di privati che detengono il brevetto. Potete vederlo da soli.
Tamiflu e altri (inclusi anche i suggerimenti alternativi per i finanziamenti)

La bomba esiste, le cure a base di cellule staminali no:
Quattro anni dopo che il progetto Manhattan, gestito dal governo degli Stati Uniti, fu avviato, fu creata una bomba atomica.

A che punto ci troviamo con la ricerca sulle cellule staminali e quanto siamo lontani dal trovare una cura? Anche quando sembrano esserci nuove cure (si veda “Notizie così importanti da farvi stare male”) non vengono usate in maniera diffusa.

Adesso aspetterò che qualcuno non sia d’accordo e mi dimostri che lasciando la ricerca sulle cellule staminali in mani private la popolazione mondiale potrà ricevere delle cure.


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