mercoledì 6 ottobre 2010

Non solo possibile, ma inevitabile


From 14 June 2010 www.StemCellsandAtomBombs.blogspot.com:  Not only possible, but inevitable


Quando pensiamo alla bomba atomica biasimiamo o veneriamo gli Stati Uniti e la loro ingegnosità scientifica. La gente spesso dimentica che i governi di tre nazioni e scienziati provenienti da diversi Paesi  facevano parte del team che ha reso possibile la creazione della bomba atomica.

Il Canada partecipò per via dei suoi rari giacimenti di uranio ed ospitò anche molti scienziati britannici che effettuarono le loro ricerche in Canada a causa del bombardamento della Gran Bretagna. Anche gli scienziati britannici stavano cercando di realizzare la bomba atomica e nel 1940 avevano istituito il Comitato MAUD per esaminare il quantitativo di uranio necessario a produrre la bomba. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna ed il Canada cooperarono nella creazione della bomba atomica a tempo di record considerato che erano in competizione con i nazisti.

James Chadwick non è un nome che la maggior parte della gente associa alla bomba atomica. Divenne famoso nel 1935 quando vinse il premio Nobel per la fisica per la sua scoperta del neutrone nel 1932. Se tornate con la memoria alle lezioni di scienza della scuola media ricorderete che gli atomi sono composti da protoni, elettroni e neutroni. Fino al 1932 non si sapeva ancora dell'esistenza dei neutroni. Tredici anni prima che l'atomo venisse scisso per liberare la sua terribile potenza, la maggior parte degli scienziati conosceva l'atomo meno di un ragazzino di 12/15 anni dei giorni nostri.

In qualità di membro del Comitato MAUD, James Chadwick era al corrente di molti degli studi sull'uranio. Nel dicembre 1940, dopo aver visto i risultati di alcune delle ricerche, concluse che “una bomba atomica non era possibile, era inevitabile. Ho dovuto prendere dei sonniferi. Era l'unico rimedio”.

Meno di cinque anni più tardi i morti di Hiroshima e Nagasaki confermarono la terribile previsione di Chadwick.

Questa previsione me ne ha fatta ricordare un'altra che avevo visto durante la mia ricerca sulle cellule staminali.

I neurologi di tutto il mondo concordano sul fatto che riparare le lesioni al midollo spinale non è una questione di se, ma una questione di quando”.

Dopo aver letto della previsione di Chadwick e di come essa si avverò dopo soli 57 mesi, sono corso a vedere quando era stata detta quella frase sulla possibilità di riparare le lesioni al midollo spinale. Non posso esserne sicuro, ma la prima registrazione nota di questa affermazione viene dalla Fondazione Christopher e Dana Reeve che promuove una maggiore ricerca sulle cellule staminali e sulla lesione del midollo spinale. Purtroppo è stata detta 48 mesi fa.

Da quello che ho letto, non credo che manchino nove mesi al momento in cui potremo dire “oggi il mondo è testimone dell'incredibile forza dei trattamenti con le cellule staminali”.

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